Il Soliloquio esistenziale

03.12.2021

Il soliloquio esistenziale:

Parlo con la mia coscienza la voce non diminuisce

Lei mi ascolta ma con me non interloquisce

Io le parlo di:

Chi trova una verità e non la asserisce

Chi in un centro di recupero si inserisce

Chi il lavoro non l'ha e chi, al contrario, l'ha ma s'assopisce.

Di gente che si tira con strisce

Di bambini che strisciano a terra, dalla fame, come bisce.

Di barboni che stanno in giro senza né meta né valigie

Di chi è un libro chiuso o un libro senza clichés

Di chi non agisce e per questo non s'intristisce

Di chi è schiavo del silenzio e con la parola non interagisce

Di chi preferisce far orecchie da mercante, ma i discorsi capisce.

Di chi tiene in bocca una rosa che prima o poi appassisce

Di chi mangia a carico di altri e mai s' appetisce

Di chi intuisce che sta per morire e una famiglia non costruisce

Di una baldracca che per passione o per bisogno si prostituisce

Di chi ha figli ma non li accudisce

Di chi si beve le stronzate degli altri e le digerisce

Di chi, per speranza, ad una religione si unisce

Di chi la situazione non gestisce e fa finta che il pidocchio tossisce

Di chi di fronte alle amare morali della vita si stupisce

Di uno chiunque che ci prova e poi fallisce.

Di colui che fotte il peccato e l'amore tradisce

Di una ribelle che a nessuno gradisce

Di chi sporca e non pulisce

Di chi scrocca e non restituisce

Di chi reagisce e come una tigre ruggisce,

anche se un trionfo, in fondo, in questo fottuto mondo, nessuno glielo garantisce.

Di chi si dichiara e arrossisce

Di chi a quel paese ti spedisce

Di chi si stranisce, s'innervosisce inutilmente e ti aggredisce

Di chi si costituisce,

Di chi subisce e quel che passa mai esibisce

Di un politico che si arricchisce

Di uno come me che s'impoverisce.

Di un amico che subito ti sostituisce

Di chi di fare sbagli non la finisce, ché tanto uguale non si punisce

Di chi la famiglia non riunisce

Di chi stuprato e traumatizzato s'intimidisce

Di chi costretto, pur di avere un tetto, obbedisce di chi, per risolvere i problemi, si spegne e la morte lo seppellisce

Di chi sul volto vede un livido che affiora.

Le mie paure mi stanno addosso, sono feticiste.

Una vecchia ferita ancora oggi mi scalfisce e questa consapevolezza ha il peso di una croce sulla spalla che obera, che non mi alleggerisce.

Saverio Aloisio

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