Il Soliloquio esistenziale
Il soliloquio esistenziale:
Parlo con la mia coscienza la voce non diminuisce
Lei mi ascolta ma con me non interloquisce
Io le parlo di:
Chi trova una verità e non la asserisce
Chi in un centro di recupero si inserisce
Chi il lavoro non l'ha e chi, al contrario, l'ha ma s'assopisce.
Di gente che si tira con strisce
Di bambini che strisciano a terra, dalla fame, come bisce.
Di barboni che stanno in giro senza né meta né valigie
Di chi è un libro chiuso o un libro senza clichés
Di chi non agisce e per questo non s'intristisce
Di chi è schiavo del silenzio e con la parola non interagisce
Di chi preferisce far orecchie da mercante, ma i discorsi capisce.
Di chi tiene in bocca una rosa che prima o poi appassisce
Di chi mangia a carico di altri e mai s' appetisce
Di chi intuisce che sta per morire e una famiglia non costruisce
Di una baldracca che per passione o per bisogno si prostituisce
Di chi ha figli ma non li accudisce
Di chi si beve le stronzate degli altri e le digerisce
Di chi, per speranza, ad una religione si unisce
Di chi la situazione non gestisce e fa finta che il pidocchio tossisce
Di chi di fronte alle amare morali della vita si stupisce
Di uno chiunque che ci prova e poi fallisce.
Di colui che fotte il peccato e l'amore tradisce
Di una ribelle che a nessuno gradisce
Di chi sporca e non pulisce
Di chi scrocca e non restituisce
Di chi reagisce e come una tigre ruggisce,
anche se un trionfo, in fondo, in questo fottuto mondo, nessuno glielo garantisce.
Di chi si dichiara e arrossisce
Di chi a quel paese ti spedisce
Di chi si stranisce, s'innervosisce inutilmente e ti aggredisce
Di chi si costituisce,
Di chi subisce e quel che passa mai esibisce
Di un politico che si arricchisce
Di uno come me che s'impoverisce.
Di un amico che subito ti sostituisce
Di chi di fare sbagli non la finisce, ché tanto uguale non si punisce
Di chi la famiglia non riunisce
Di chi stuprato e traumatizzato s'intimidisce
Di chi costretto, pur di avere un tetto, obbedisce di chi, per risolvere i problemi, si spegne e la morte lo seppellisce
Di chi sul volto vede un livido che affiora.
Le mie paure mi stanno addosso, sono feticiste.
Una vecchia ferita ancora oggi mi scalfisce e questa consapevolezza ha il peso di una croce sulla spalla che obera, che non mi alleggerisce.
Saverio Aloisio