Il paradigma dell'etera nella società attuale

03.01.2022

Il paradigma dell'etera nella società attuale

Aspasia fu una donna intelligente, colta, raffinata, disinibita. Nella Grecia classica, come lei, tante altre donne coltivavano lo studio delle arti liberali. L'etera, da ἑταίρα, "compagna", oltre ad essere una donna colta e raffinata, era anche una cortigiana.

Licoride fu una delle artiste più importanti nell'antica Roma, amata da Marco Antonio e celebrata nei versi del poeta Cornelio Gallo.

Il suo tipo psicologico fu cristallizzato nel topos letterario della puella elegiaca : donna colta, abile nel comporre versi, versi che tuttavia noi non conosciamo. Forse perché erano meno degni di memoria rispetto all'Eneide?

Se li avesse scritti un uomo ne sarebbe rimasto qualche frammento? (Di Cornelio Gallo ne abbiamo pochissimi, ma sono sufficienti a farci un'idea della sua produzione letteraria).

Non si conosce quasi nulla intorno alle doctae puellae , se non i ritratti che ne fecero i poeti elegiaci. Oltre ad essere donne colte, esse erano connotate da lascivia , dall'essere delle amanti spregiudicate, e dalla levitas , ovvero dalla leggerezza dei costumi. La "roman mistress" poteva essere una poetessa, una musicista, un'intellettuale, ma essa era, agli occhi della società patriarcale, una civetta, soggetta al biasimo moralistico di tutti gli strati sociali (persino dell'élite culturale).

Alla luce di tutto ciò si possono distinguere due problemi fondamentali: il fatto che l'esistenza e il divenire di una donna erano risucchiati dalla forza coercitiva degli stereotipi sociali, da un lato. Dall'altro, l'assenza di un'alternativa non consentiva la creazione di una dimensione ad hoc, e dunque la realizzazione di un'esistenza autenticamente vissuta.

Cambia la forma, ma l'essenza del paradigma dell'artista cortigiana sussiste ancora oggi.

L'Arte, non come sfoggio ed effimera apparenza, ma come un mezzo di disobbedienza sociale che lotti contro l'acquiescenza e la sottomissione al potere,

L'Arte come opposizione,

come libera espressione delle proprie idee,

della libertà di dire

No.

Può essere un mezzo di lotta e di innovazione, piuttosto che di sopraffazione.

Beatrice Cutolo

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